SALUTE E SCHERMI
05 Mag 2023La realtà lavorativa oggi è caratterizzata dall’uso sistematico di dispositivi con schermo, sia di fronte ai quali rimaniamo statici per tantissime ore, sia in modo dinamico e totalizzante – si pensi all’immersione in mondi virtuali a sostituzione di interazioni ed interventi reali.
Lasciandosi conquistare dal vento di innovazione e dalle possibilità di scelta a cui siamo di fronte in questo momento post-pandemico, sono evidenti a molti lavoratori ed imprenditori i benefici del remote working e della realtà immersiva (Citando Giovanni Brugnoli per Confindustria a novembre 2022: Lo smartworking ha potenzialità enormi in termini di miglioramento della competitività per le imprese e di aumento del benessere organizzativo per i lavoratori: non possiamo farci trovare impreparati1).
Con Industria 4.0, infatti, si passa dalla – ormai ampiamente diffusa – automazione dei processi ad un nuovo modello di organizzazione produttiva, in cui si ha un costante “dialogo” fra gli stessi macchinari industriali e fra questi e i lavoratori interconnessi, grazie all’automatico scambio di dati raccolti da sensori e veicolati tramite internet.2
Oltre ai vantaggi, troviamo ad ogni livello della società anche tante sfide: dalla formazione dei lavoratori e dei manager, al diverso punto di vista di obiettivi aziendali e cavilli burocratici.
Esperienze immersive, dalle presentazioni di eventi ad addestramenti professionali, potranno rivoluzionare il concetto di ufficio: i nostri organi di senso e la sfera neuropsichica potranno avere conseguenze ad oggi difficilmente prevedibili.
Se per quanto riguarda le implicazioni pratiche dell’azienda il tema è da “lavori in corso” ma comunque affrontato, pare ci sia carenza di letteratura scientifica per le conseguenze a livello individuale sui lavoratori: le implicazioni fisiche e psicologiche di questo cambio sono ancora poco affrontate tra le istituzioni.
È a livello europeo che troviamo più dibattito: la campagna «Ambienti di lavoro sani e sicuri» 2023-2025 intende sensibilizzare in merito all’impatto delle nuove tecnologie digitali sul lavoro e sui luoghi di lavoro e alle correlate sfide e opportunità in materia di salute e sicurezza sul lavoro3.
Il tempo ci dirà come queste campagne e direttive verranno recepite in Italia.
Il buon senso e l’esperienza ci dicono che la salute mentale (a pari passo con la soddisfazione dei lavoratori) non possono essere trascurata, e che nuove modalità di lavoro chiedono nuove capacità di analisi dei rischi e delle conseguenti disposizioni.
2 https://www.programmaradon.it/neilindustria-4-0-il-lavoro-diventa-piu-mentale-che-fisico-e-arriva-il-technostress/
3 https://osha.europa.eu/it/campaigns-and-awards/healthy-workplaces-campaigns